CULTURA

CITAZIONI CATTOLICHE E CULTURALI

RINUNCIARE A SE' STESSI

EGLI DEVE ACCRESCERSI, ED IO DIMINUIRE

"Le parole del Battista valgono per tutti noi: "Egli deve accrescersi, ed io diminuire". Egli avrà misericordia infinita per i nostri sbagli, però, d'altra parte, che io sappia, Dio non ha mai promesso che sarebbe sceso a patti. Infatti Egli, in ultima istanza, non ha altro da darci che se stesso, e lo può fare solo nella misura in cui la nostra volontà si ritira per fargli posto nelle nostre anime. dobbiamo convincerci: non resterà niente di "nostro" di cui vivere; nessuna vita "quotidiana". Non dico che ciascuno di noi sarà necessariamente chiamato al martirio o all'ascetismo. E' possibile. Per alcuni (nessuno sa dire quali) la vita cristiana implicherà molte comodità o molte piacevolezze. Ma saranno piacevolezze che verranno dalle mani di Dio. In un perfetto cristiano queste cose farebbero parte della sua "religione" e del suo "servizio" tanto quanto i doveri più faticosi, e i suoi banchetti non sarebbero meno cristiani dei digiuni. Quello che non si può accettare - deve essere considerato niente altro che un nemico irriducibile da affrontare ogni giorno - è l'idea di qualcosa di "nostro", qualche campo in cui siamo "in vacanza, sul quale Dio non possa vantare alcun diritto.

Perché Egli ha diritto su tutto, dal momento che è amore, e deve santificarci. E non può santificarci se non ci possiede. Quando cerchiamo di tenerci una porzione di anima "tutta per noi" cerchiamo di mantenere una zona morta. Per questo, in amore, Egli pretende tutto. Non si può contrattare con Lui."

(Clive Staples Lewis, Discorso al Magdalene College, Cambridge)

IL VOLER FARE DA SE'

"L’uomo si crede sempre capace di tutto. Quando poi è realmente capace in una cosa, è pieno di sussiego e di attaccamento per la sua “capacità”.

Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni erano dei buoni pescatori e perciò si credevano insuperabili nelle manovre marinare. Io per loro ero un grande “rabbi”, ma un nulla come marinaio. Perciò mi giudicavano incapace di aiutarli e, quando salivano in barca per traversare il mare di Galilea, mi pregavano di stare seduto perché non ero capace di altro. Anche il loro affetto era causa di questo, perché non volevano impormi fatiche materiali. Ma l’attaccamento alla loro capacità superava anche l’affetto.

Io non mi impongo che in casi eccezionali, Maria. Generalmente vi lascio liberi e attendo. Quel giorno, stanco e pregato di riposare, ossia di lasciarli fare, loro che erano tanto pratici, mi misi a dormire.

Nel mio sonno era anche mescolata la constatazione del come l’uomo è “uomo” e vuol fare da sé senza sentire che Dio non chiede che di aiutarlo. Vedevo in quei “sordi spirituali”, in quei “ciechi spirituali”, tutti i sordi e ciechi dello spirito, che per secoli e secoli si sarebbero rovinati per “volere fare da sé” avendo Me curvo sui loro bisogni in attesa di essere chiamato in aiuto.

Quando Pietro gridò: “Salvaci!”, la mia amarezza cadde come sasso lasciato andare.

(Maria Valtorta, "L'Evangelo come mi è stato rivelato" 185.2/6, commento al Vangelo secondo Marco 4,35-41)

SANT'AGOSTINO D'IPPONA

"Da colui che ha fatto te, non allontanarti neppure per andare verso di te"

(De continentia, 4, 11: PL 40, 356.)

DON DAVIDE SOBCZYK OPraem

"Il Signore ha rinunciato a tutto perchè noi avessimo la libertà e il coraggio di rinunciare a qualche cosa."

"IL VIANDANTE"  (Der Wanderer), poesia di Georg Philipp Schmidt von Lübeck (1766-1849).

 

Vengo dalla montagna, 
è nebbiosa la valle, il mare in tempesta. 
Io cammino in silenzio, ben poco lieto, 
e sempre mi domando sospirando: dove?

Il sole qui mi sembra freddo, 
i fiori appassiscono, la vita invecchia 
e si sentono solo chiacchiere vuote;
dappertutto io sono straniero.

Dove sei, terra mia adorata 
Cercata, desiderata e mai conosciuta? 
La terra, la terra verde di speranza, 
la terra dove fioriscono le mie rose, 

dove camminano i miei amici, 
dove risorgono i miei morti, 
la terra che parla la mia lingua, 
o terra, dove sei?...

Io cammino in silenzio, ben poco allegro, 
e sempre mi domando sospirando: dove? 
Una voce misteriosa mi risponde: 
"là dove tu non sei, là è la felicità."