CULTURA

CITAZIONI

DIFFICOLTA'

LA VITA E' UNA PROVA SENZA TREGUA

"Ah mio Signore abbi pietà di me... Sì, tu lo vedi: non le nascondo, le mie ferite. Sei il medico, tu, e io l'ammalato; tu hai la misericordia, io la miseria. Già: non è la vita umana sopra questa terra una prova? Chi non ne farebbe a meno, di tutti i fastidi e i problemi! Tu comandi di sopportarli, non di amarli. Nessuno ama ciò che deve sopportare, anche se sopporta con amore. E anche se è capace di gioia nella sopportazione, preferirebbe che non esistessero cose da sopportare. Io nelle circostanze avverse rimpiango il benessere, nel tempo del benessere temo le avversità. Non c'è una via di mezzo, dove la vita umana non sia una prova? Maledetto il benessere del mondo, una volta per la paura che ci mette dei rovesci di fortuna, e un'altra volta ancora perché ci avvelena la gioia. Maledetti i rovesci di fortuna, due e tre volte maledetti: per il rimpianto in cui ci lasciano del benessere, e perché le avversità sono dure per se stesse, e perché rischiano di mandarci in pezzi la pazienza. Sì, non è una prova la vita umana sulla terra, e senza tregua? "

(Sant'Agostino, Confessioni - Libro decimo, 28.39)

QUANDO SEI STANCO, SPENTO..CAPISCI CHE CIO' E' PROVVIDENZIALE

"Un pellegrinaggio è come il cammino spirituale di una persona. Ovvero non sta tanto nei grandi botti di sentimento, in locuzioni interiori o picchi contemplativi – può essere anche in questi – ma ordinariamente è nel cammino quotidiano, quando non senti niente, o senti solo fatica o dolore, ed è lì che cresciamo: nella “notte della fede”, come ci insegna il nostro santo Padre Giovanni della Croce, che non è un evento iperuranico per pochi mistici, ma qualcosa che può passare anche per i nostri acciacchi e le nostre vesciche, per le nostre incomprensioni e frustrazioni quotidiane che sembrano annichilire tutti i nostri aneliti di anime belle…è proprio lì che cresciamo, è proprio lì che comprendiamo che “il Signore è qui che ti chiama”, qui e non altrove, qui dove tu sei spento e smorto e scarico e capisci che ciò è provvidenziale affinché subentri Lui: perché un mistico lo fa Dio, facendosi breccia in noi, e non noi coi nostri bei sentimenti o approfondimenti di significati. Solo allora scopri che l’interiorità è il contrario dell’estraneità – e non dell’esteriorità; che l’interiorità è relazione – e non intimismo. Che questa scuola d’interiorità la si frequenta camminando insieme, in un pellegrinaggio, in una comunità."

Padre Gianni Bracchi OCD (pellegrinaggio in Terra Santa 2015)

ANONIMO BRASILIANO (Orme sulla sabbia)

“Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore

e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata.

E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme:

le mie e quelle del Signore.

Ma in alcuni tratti ho visto un sola orma.

Proprio nei giorni più difficili della mia vita.

Allora ho detto: “Signore, io ho scelto di vivere con te

e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me.

Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti difficili?

E lui mi ha risposto: “Figlio, tu lo sai che ti amo

e non ti ho abbandonato mai:

i giorni nei quali c’è soltanto un’orma nella sabbia

sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio”.

CRISTIANESIMO FELICE

"Il cristianesimo non è facile, ma è felice"

Papa Paolo VI

RESTARE SOSPESO

"Ancora uno sforzo, mancava poco, mancava poco e c'ero, ero lì lì per farcela, arrivavo...e non c'ero, no, non ce la facevo, non ci arrivavo. Non mi decidevo a morire alla morte, a vivere alla vita. Il peggio incancrenito aveva più potere su di me del meglio ignoto: e il punto stesso del tempo, in cui sarei stato un'altra cosa, più mi si avvicinava e più mi faceva terrore. Eppure non potevo fuggire e ritornare indietro: restavo sospeso."

(Sant'Agostino, Confessioni, libro ottavo 11, 25)